Radio 2: 21 e 29 |
Puntate complete della trasmissione di argomento musicale della Rai Radio 2: 21 e 29, che ha preso il posto a fine 1976 del programma Popoff. |
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Istruzioni per l'ascolto / Qualità audio / Disclaimer / Popoff |
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1976 |
Sono le 21 e 29 del 25 ottobre 1976 (i curatori del programma non si erano sforzati troppo nell'ideare il titolo della trasmissione) e la Rai trasmette il nuovo programma dedicato alla musica rock e alternativa che prende il posto, a seguito di una riorganizzazione del palinsesto, di Popoff, il primo esempio di programma di questo tipo da noi, prototipo per tutte le radio libere, che però nel frattempo erano arrivate. In qualche modo, come si può verificare ascoltando le due trasmissioni a confronto, era un programma molto più "targato Rai" del precedente. |
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Scaletta: Dopo la sigla dello Jan Hammer Group si comincia con Patti Smith da Horses, il brano scelto da Massarini è Kimberly. Nuove sonorità che anticipano il punk, la West Coast comincia ad allontanarsi. Segue poi Bob Dylan dal vivo da Blood On The Tracks e poi il reggae bianco di Graham Parker, seguito dal reggae originale di Bob Marley, e qui finisce la prima parte della trasmissione. |
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1976 |
Radio 2: 21 e 29 era strutturato in rubriche, non aveva una forma libera ed arbitraria come Popoff, e il lunedì dopo la parte iniziale affidata a Massarini, seguiva una sezione chiamata "Musica e radici", dedicata alla musica folk internazionale, condotta da Massimo Bernardini. In scaletta in questa stessa serata del 25 ottobre si inizia con registrazioni sul campo di brani rurali inglesi, ma poi si passa alle ultime proposte sul limitare dl folk di Joan Baez e Bob Dylan. |
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1976 |
Siamo ancora al 25 ottobre del 1976. Nella terza parte di queste quasi due ore nelle quali si dispiegava la trasmissione, ritorna Massarini e la musica più congeniale al popolare conduttore, iniziando dai Little Feat. Nella registrazione è incluso anche il programma con il quale in quel periodo Radio 2:21 e 29 si alternava, dedicato alla musica world (Sud America in questo caso) e curato dalla musicologa Mary Franco Lao. Il programma chiudeva poco prima di mezzanotte le trasmissioni nazionali Rai, come si può ascoltare al termine, con tanto di inno nazionale. |
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1976 |
Un paio di mesi dopo. il 6 dicembre, un'altra puntata di Radio 2: 21 e 29 condotta da Massarini, è la prima parte, fino al programma che si inseriva tra le due parti della trasmissione. Si comincia ancora con Patti Smith da Radio Ethiopia, il suo nuovo album che segue il successo mondiale di Horses, per continuare poi con Frank Zappa in una serata che si presenta nel segno del rock alternativo del tempo. |
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1976 |
Ecco un esempio della seconda parte del programma, quella che andava in onda veramente di notte, che cominciava poco prima delle 11 di sera. Cominciando questa volta con il nuovo album di Joni Mitchell, uno dei capisaldi della produzione della cantautrice canadese, Hejira, e proprio con uno dei brani più caratterizzanti della sua musica, Black Crow. Giustamente Massarini mette in luce il notevole contributo che porta all'album la collaborazione di Jaco Pastorius e continua presentando la traduzione di Amelia. E' il 13 dicembre del 1976. |
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1978 |
Maria Laura Giulietti e Peppe Videtti
al microfono in una trasmissione particolare di Radio 2: 21:29. Nella prima
parte di questa serata del 1 febbraio 1978 è ospite in studio Carlo Massarini,
definito dai conduttori "lattina d'oro della radio italiana" (per la sua
abitudine di stappare una lattina ad inizio trasmissione) e da tempo non più
presente nel programma musicale del secondo programma Rai. E' invece impegnato
nella direzione di una rivista musicale, Popster. C'è un motivo specifico per
cui è ospite: saranno presentati nella prima parte del programma i nuovi album
appena usciti di Jackson Browne "Running
On Empty" e di Joni Mitchell, l'impegnativo "Don Juan's Reckless Daughter"
ed è stato proprio Massarini a far conoscere questi musicisti da noi. |
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1978 |
Nella seconda parte
della trasmissione, sempre in quel primo di febbraio del 1978, si cambia
completamente e gli ultimi 30' del programma sono dedicati interamente alla
nuova canzone napoletana, che puntava al recupero e alla reinvenzione delle
radici popolari, con in studio Eugenio Bennato, Teresa De Sio e il regista Nino
Russo. Eugenio Bennato, che all'epoca guidava il gruppo Musicanova, con Carlo
D'Angiò e la partecipazione della De Sio al canto, viene presentato dalla
Giulietti come leader di un gruppo che segnerà il futuro della nuova musica
italiana. In trasmissione viene presentato il loro album omonimo del 1978, che
sarebbe stato distribuito poche settimane dopo. Eugenio Bennato, il fratello di
Edoardo, proveniva dal gruppo che aveva iniziato questo recupero, la Nuova
Compagnia di Canto Popolare fondata da Roberto De Simone, e nella quale militava
anche D'Angiò. Il regista Nino Russo aveva invece realizzato un documentario
televisivo che utilizzava musiche di Eugenio Bennaro. |
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© Note Musica & Memoria Marzo 2012 / Revisioni: Giugno 2012 (Puntate del 1/2/1978) / Il materiale audio non è copiabile né riproducibile senza preventiva autorizzazione / Il copyright della emittente radiofonica e dei conduttori è implicito e il materiale è pubblicato per soli scopi di ricerca, critica musicale e indagine storica sulla radio in Italia (vedi DISCLAIMER) |
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