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Riascoltare giornali radio di metà anni '70,
fortunosamente recuperati, alcuni anche integralmente, per scoprire i molti
punti di contatto col mondo attuale, a distanza di qualche decennio?
Ora si può, con Audio Clips. Non è un ascolto per tutti (qualcuno evita anche
quelli freschi di giornata) ma è sicuramente una conferma che Internet (e non
Facebook) è la vera memoria universale. |
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31/01/1976 |
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Questo è il primo della lista, ma
solo perché era il giorno del mio compleanno. La prima notizia era di
criminalità, ovviamente contrastata con qualche dichiarato successo. Ma un tipo
di criminalità ora estinta: sequestri di persona. La registrazione comprende
solo l'inizio del giornale radio. Come tutti gli altri è l'ultimo giornale radio
della giornata, quello delle 22 e 30.
Giornalista: Pasquale Nonno. |
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18/12/1975 |
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Un passo indietro, agli ultimi giorni del 1975. Giornalisti
Pasquale Nonno e Mario Venturelli. La registrazione copre solo l'inizio del
giornale radio, senza sigla, per 1'20". Argomenti attuali. Disegni di legge per
la riconversione industriale e il mezzogiorno, e pareri dei sindacati, che ne
discutono con La Malfa e Colombo. Ma il problema dell'aborto è momentaneamente
accantonato. |
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08/01/1976 |
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Torniamo al gennaio 1976. Giuseppe Chisari e Massimo Signoretti.
Parte iniziale del GR, per 3'07". Crisi di governo, il PSI di De Martino ha
deciso di far cadere il governo Moro. Ciriaco De Mita è ministro e la DC si
prepara al suo congresso a marzo. Il problema del momento è la forza del PCI,
che ha vinto le elezioni regionali dell'anno prima ed è accreditato come
vincente alle prossime elezioni. Il segretario Enrico Berlinguer, però,
preferisce aspettare la fine naturale della legislatura, nel 1977, per far
maturare le condizioni per il compromesso storico, procedendo anche alla
chiusura di ogni residua relazione con l'URSS. Non andrà così. |
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18/03/1976 |
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Radio Notte, 22:30, registrazione quasi integrale (16'). Crisi di
governo risolta, ma non cambia il primo ministro, è sempre Moro. Per l'ultima
volta, come si sa. Ma solo fino alle elezioni anticipate del 1976. Il cambio è
sceso a 785 lire per
un dollaro, crisi dei cambi in corso e situazione economica critica. La super
costa 270 lire al litro e Luchino Visconti è morto il giorno prima. Crisi
dell'auto e Leyland Innocenti prossima alla chiusura. La Mini italiana non tira
più. Manifestazioni sindacali, unitarie. Muore Genco Russo, definito poco
profeticamente dalla polizia "l'ultimo capomafia". Continua inutilmente la
ricerca dei colpevoli della strage di Piazza Fontana. |
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Segue il GR "Dentro i fatti" (Francesco Mattioli) con
Bruxelles che giudica positivamente i provvedimenti economici italiani per
coprire un buco da 500 miliardi tra i quali spicca la "chiusura parziale delle
macellerie" (?).
E per finire un'ampia sezione, uno speciale dedicato al congresso della DC. Era notte, è vero,
ma oltre 10' sono dedicati al dibattito dell'allora maggiore partito italiano
indeciso se seguire la via del compromesso storico o se contrastare le sinistre
raccogliendo la destra italiana, ma lasciando ai margini gli ex-fascisti. Non
deciderà. |
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23/03/1976 |
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Una settimana dopo, Radio Notte: giornata di stabilità per la
lira, il cambio si è stabilizzato, non c'è ancora l'Euro ma c'è lo SME, e il presidente dell'Assobancaria esclude
responsabilità delle banche nella esportazione clandestina di capitali. C'è
ancora la scala mobile e, per via della inflazione, si prevedano 5 o 6 punti di
incremento. Gianni Agnelli, allora non solo presidente della Fiat ma anche
presidente della Confindustria, sollecita qualcosa che non riusciamo a sentire,
ma che immaginiamo, ai ministri del lavoro e dell'economia, che sono Toros ed
Emilio Colombo. |
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